Nel 2001 si è avuto il primo raccolto significativo con la prima vinificazione e
l’affinamento del Villa dei Misteri, prodotto in appena 1.721 bottiglie che
vennero collocate all’asta e distribuite ad appassionati di ogni parte del
mondo. I proventi furono utilizzati per sostenere il restauro della cella vinaria
presente nel sito del Foro Boario. Infatti, accanto al vigneto del Foro Boario,
il più esteso, nei pressi delle rovine dell’anfiteatro e della palestra grande,
si trova l’antica cella vinaria: piccolo edificio con 10 “dolia”
interrati, grandi contenitori in terracotta dove avveniva il processo di vinificazione. Per
le prime dieci annate del Villa dei Misteri l’uvaggio è costituito da Piedirosso
al 90% e Sciascinoso al 10%. A
partire dalla vendemmia 2011, attualmente ancora in affinamento, in seguito all’avvio
della produzione degli ultimi impianti realizzati, Villa dei Misteri è ottenuto
come blend di tre diverse varietà, che a regime presenta le seguenti percentuali
di uvaggio: Aglianico 40% circa, Piedirosso 40% e Sciascinoso 20%.
“E’ il nostro piccolo
omaggio ad un sito che appartiene al mondo. Qui nacque la coltura della vite e qui,
a distanza di duemila anni, siamo a riproporre il vino di Pompei”.
Antonio Mastroberardino
“Da dove potremmo cominciare
se non dalla vite, rispetto alla quale l’Italia ha una supremazia così incontestata,
da dar l’impressione di aver superato, con questa sola risorsa, le ricchezze
di ogni altro paese, persino di quelli che producono profumo? Del resto, non c’è
al mondo delizia maggiore del profumo della vite in fiore.”
Plinio, Naturalis
Historia, XIV, 8
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