DESCRIZIONE
L’origine del nome Recioto non è certa; forse deriva dal dialettale “recie”
(orecchie) con cui si indicano i racimoli laterali più zuccherini dei grappoli d’uva;
forse deriva dal latino “racemus” che significa grappolo o forse da
“recis” vocabolo del tardo latino medioevale dal significato di grappoli
staccati ed appesi. Il Recioto della Valpolicella vanta una storia antica che inizia
nel quarto secolo dopo Cristo. Cassiodoro, ministro di Teodorico, re dei Visigoti,
in una lettera a dei proprietari terrieri dell’attuale Valpolicella chiedeva
di avere per la mensa reale il vino ottenuto con una speciale tecnica d’appassimento
delle uve, chiamato al tempo Acinatico e definito dai più importanti intenditori
di vino “mosto invernale, freddo sangue delle uve.
VINIFICAZIONE E AFFINAMENTO
I grappoli sono stati pigiati a metà marzo e il mosto avviato alla fermentazione
alcolica. La gestione dei rimontaggi è stata orientata all’integrità del frutto
e all’estrazione del tannino più dolce e setoso. La fermentazione alcolica,
per l’elevato grado zuccherino del mosto, si interrompe naturalmente prima
che tutti gli zuccheri siano trasformati dai lieviti in alcool. Affinato In piccoli
fusti di rovere per circa 12 -18 mesi.
PROVENIENZA
Vigneti collinari della zona classica della Valpolicella, selezionati in particolare
nel comune di Marano di Valpolicella, dove l’età del vigneto (vigne vecchie)
e il terroir sono ideali per l’espressione varietale delle uve e la loro maturazione.
NOTE DI DEGUSTAZIONE
Al naso esprime note di ciliegia matura e ribes. In bocca è cremoso con note di
frutta di bosco e vaniglia lungamente persistente.
GRADO DI ZUCCHERO
Dolce
|